Come strutturare un sito multilingua SEO friendly

internazionalizzazione sito web multilingua

Appurate le differenze strategiche tra sito multilingua, ovvero “tradotto in diverse lingue” e multi-country, “pensato per rivolgersi a diverse nazioni o regioni”, arriviamo alle differenze tecniche e strutturali. Abbiamo infatti detto che un sito multilingua, ovvero un sito semplicemente tradotto, potrebbe avere una struttura più semplice sia da sviluppare che da gestire, rispetto al sito multi-country. Tuttavia, il sito multilingua potrebbe anche essere lo step inziale di un sito multi-country, per cui occorre valutare attentamente la strategia da attuare, per non precludere alcuna strada futura

 

Multilingua o multi-country? Come e quando usare un sito multilingua

Il caso più lampante in cui usare un sito multilingua è quello di un mercato multilingue: la Svizzera, in cui si parlano tedesco, francese e italiano, o il Canada, che presenta utenti sia inglesi che francesi, ma anche alcune regioni italiane di confine, in cui oltre all’italiano si parlano tedesco e francese. In tutti questi esempi, l’utilizzo del sito multi lingua è corretto, ma questo non vuol dire che il sito web saprà posizionarsi sui motori di ricerca al di fuori della sua regione. Un sito multi lingua, infatti, è un sito “replicato, tradotto” in diverse lingue, personalizzato per rendere l’esperienza utente completa, intuitiva e piacevole, secondo le direttive Google sull’ottimizzazione dei siti in ottica di user experience. Il sito multi lingua può essere strutturato

 

    • con un unico nome di dominio, es. miodominio.com e diverse sottocartelle con le traduzioni in lingua:

 

    1. miodominio.com (sito nella lingua ufficiale)
    2. miodominio.com/en/ (per la traduzione in inglese generico)
    3. miodominio.com/fr/ (per la traduzione in francese)
    4. miodominio.com/es/ (per la traduzione in spagnolo)

Questa tipologia di struttura del sito ha bisogno dell’attributo “lang” bene esplicitato nel proprio codice sorgente, per erogare correttamente al Web Browser (e al motore di ricerca) il codice della lingua di ogni pagina. Inoltre, è sempre meglio aggiungere anche il Tag “hreflang” sia nel sito, che nelle sitempaps.xml (questo è infatti il consiglio anche di Google), per suggerire al motore di ricerca che una determinata pagina ha una versione tradotta in un’altra lingua.

Ad esempio, nella mia pagina italiana aggiungerò questo tag:

 

<link rel="alternate" hreflang="fr" href="http://miodominio.com/fr/" />

così dirò al motore che la pagina ha una versione tradotta in lingua francese, in questo caso hreflang=”fr“, è indicativo della lingua (senza indicazione regionale come nel caso dei siti web multi country).

Attenzione: negli esempi abbiamo parlato di cartelle ( /en/, /fr/, /de/ ), non di domini di terzo livello (esempio: fr.miodominio.com), ma solo perché sono pressoché uguali a livello tecnico SEO, e per Google oggi l’utilizzo di uno o dell’altro non fa differenza. Pressoché uguali: in primo luogo, a differenza di un dominio di terzo livello, la sottocartella della traduzione “eredita” una serie di caratteristiche, come il ranking e l’authority, del sito di partenza. Inoltre, non è detto che la cartella sia la soluzione migliore, o almeno, che lo resterà anche in futuro: se il sito è e resterà multi lingua, la struttura a cartelle è la soluzione migliore. Se invece in futuro tutto il business potrebbe essere internazionalizzato, allora i domini di terzo livello potrebbero essere il giusto compromesso (prendendo sempre ad esempio il francese, fr.sito.com). In questo modo, posizioneremo il sito sui motori di ricerca stranieri e i nostri prodotti competeranno con quelli di altri produttori locali: questa, però, è una soluzione più da sito multi-country.

Un ultimo consiglio importante nel gestire un sito multilingua è non reindirizzare in automatico gli utenti sulla pagina che, secondo i cookie o i dati sulla lingua del browser, dovrebbe corrispondere alla loro lingua. Meglio, così come suggeriscono anche le linee guida di Google, lasciare agli utenti la possibilità di selezionare la propria lingua, e permettere a loro e ai motori di ricerca di visualizzare tutte le versioni del sito.

Per qualunque necessità del sito web, e per determinare la giusta strategia di internazionalizzazione, ricordatevi quindi che potete sempre chiedere una consulenza agli esperti SEO di Aletur.it!

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