La link building è una di quelle attività SEO off-site, di promozione e condivisione esterne al sito che ne promuovono i contenuti sul web per accrescerne la credibilità, che oggi viene spesso screditata, benché sia in realtà fondamentale. Si tratta, infatti, ancora di un fattore fondante del ranking, soprattutto per siti nuovi in fase di lancio, anche se da anni Google afferma di volerne ridurre l’influenza.
I backlink, infatti, soprattutto se di qualità, contribuiscono infatti tutt’ora alla SEO organica, e aiutano i siti, soprattutto quelli senza uno storico, a creare autorevolezza e quindi posizionarsi per parole chiave anche in nicchie di mercato particolarmente competitive, aumentando il numero di visitatori mirati al sito (in caso di strategie di buona qualità).
Ma non solo, perché i link non sono solo quelli esterni. Il linking va operato anche all’interno dell’ecosistema del sito, poiché il numero di risorse che indirizzano a una determinata pagina ne influenza l’importanza, un fattore che Google tiene in considerazione nel presentare le pagine agli utenti come dovrebbero fare anche i consulenti SEO, nel valutare le pagine da presentare a Google per non consumare il crawl budget.
Le 4 fasi di una buona strategia di link building
Tanti sono gli step da seguire per creare la propria strategia di link.
- In primo luogo, è fondamentale operare una selezione delle keyword. La stessa svolta in fase di lancio del sito, questa analisi mira ad analizzare gli ambiti in cui si specializza il business del sito web. Ogni categoria di prodotto, o di servizio, dunque, avrà un ambito e una link building a sé stante, con i propri siti, link e pagine di riferimento. Una link building efficace, infatti, mira a pagine interne riferite a un argomento specifico, migliorando comunque l’importanza generale della home e di tutto il sito (mentre non è vero il contrario).
- Il secondo step è individuare i siti dei competitor che derivano dal set di keyword individuate. Più l’analisi delle keyword sarà specifica, migliore sarà la restrizione degli ambiti, si riusciranno a individuare le nicchie giuste di clienti target e a coprire maggiormente le keyword. Esisteranno sempre due tipi di competitor, quelli più generici e quelli più specifici, che in molti casi saranno diversi dai clienti fisici della vostra area di riferimento.
- A questo punto, è fondamentale analizzare i domini dei competitor, e caprine autorevolezza e “visibilità”, ovvero i volumi di traffico, per individuare quei domini che per importanza e visualizzazioni rappresentano l’effettiva concorrenza del sito online.
- Infine, dei siti che vengono considerati “visibili”, quindi quelli che per volumi potrebbero davvero rappresentare un concorrente, si analizza il profilo di backlink, si cerca cioè di comprendere il numero di link, di domini e la loro qualità da cui i siti competitor ricevono link online.
L’analisi dei domini e del profilo di backlink necessita di sistemi software, anche per agenzie come Aletur.it che mettono al primo posto il ragionamento umano nelle analisi SEO. Tra le tante possibilità come Semrush e Majestic SEO, in particolare in agenzia noi usiamo Sistrix.
Sistrix per l’analisi dei backlink
Il vantaggio principale di Sistrix nell’analisi SEO dei backlink è la possibilità di avere un colpo d’occhio immediato che permetta di intuire quali strategie sono state adottate dai concorrenti, i siti selezionati, e di conseguenza se si tratti di link naturali o “artificiali”. Inserito il dominio da analizzare, le voci per l’analisi dei backlink sono tutte nel menu a sinistra Link, di cui la prima voce è “Panoramica”.
La sezione Panoramica consente di individuare immediatamente i domini linkanti e il profilo di link, i Paesi da cui questi domini arrivano e i Top Level Domains. Già incrociando questi due dati è possibile farsi un’idea della qualità generale dei domini: un’elevata quantità di domini .it, per esempio, a fronte tuttavia di server ubicati negli Stati Uniti, implica una forte probabilità di domini acquistati a basso prezzo, quindi probabilmente di bassa qualità. Questa ipotesi può essere ulteriormente indagata cliccando tanto sulle opzioni dei TLDs che sui Paesi, per vedere la lista completa dei link che fanno riferimento a ciascuna opzione, e analizzando il grafico che raggruppa la distribuzione dei domini per indice di visibilità.
Per un’analisi più approfondita dei domini, Sistrix rende immediata l’analisi già a partire dal colpo d’occhio: nella nuvola dei domini dei “Principali domini di riferimento”, la dimensione del nome è direttamente proporzionale alla rilevanza dello stesso. Non solo, ma è possibile ottenere anche dati di quanti link conducano alla homepage, e quanti a una pagina specifica, il cui indirizzo si trova nella sezione “Principali pagine collegate” (e il cui report completo è fruibile alla voce del menu Pagine collegate), oltre al numero di link follow e non follow.
Ma le informazioni più interessanti riguardano le voci di menu Anchor Text, Link e Broken Link. Sistrix è in grado di raggruppare i testi ancora principali per ciascun link, e questi sono cliccabili, per identificare tutti i siti in cui sono stati usati applicando. Per una panoramica invece di tutti i link ottenuti dai concorrenti, la voce di menu Link ne restituisce l’elenco con il rispettivo indice di visibilità e il tipo di link, per studiare le abitudini dei concorrenti e comprendere il tipo di contenuti da produrre più indicati per ciascuna piattaforma, nel caso si decida di affidarsi allo stesso dominio. Attenzione quindi anche a Link rotti, che consente di individuare i cosiddetti “broken link”, quelli che indirizzano a risorse non più disponibili, per contattare i responsabili del sito e perché no, proporre in cambio una propria risorsa funzionante, una delle strategie più efficaci in tema di link building.
Questa è la prima di una serie di guide di Aletur.it sulla link building e la SEO locale. Restate sintonizzati, quindi, per ricevere tutti i nostri aggiornamenti!