Base della strategia SEO è la ricerca delle giuste keyword, la cosiddetta keyword research: le keyword entrano in gioco in un numero considerevole di step, dallo studio dell’architettura informativa, alla costruzione dei contenuti per le pagine e gli articoli per il blog, fino, fuori dall’ottimizzazione delle pagine per le ricerche organiche, alla costruzione degli annunci per le campagne pubblicitarie online.
Se un tempo queste ricerche venivano svolte “a mano” qui in agenzia, incrociando i dati da più fonti come Google Trends, Google Keyword Planner, più una serie di software specifici, oggi anche per i consulenti SEO che svolgono le proprie analisi con la testa esistono una serie di software che aiutano la ricerca e l’analisi delle keyword. Tra questi software, noi di Aletur.it abbiamo scelto Sistrix, che è uno dei più completi.
Non solo ci aiuta a risparmiare molto tempo nella ricerca delle parole chiave, nella comprensione degli intenti di ricerca, e nella compilazione delle domande cui rispondere con l’architettura informativa. Sistrix fornisce un set di dati molto più ampio, rispetto alle informazioni ricavabili a mano e in breve tempo, da cui trarre le conclusioni per rilanciare i siti e renderli competitivi sul panorama organico.
Sistrix: ricerca, concorrenza e intenti nella keyword research
Data la rilevanza della keyword research per la SEO, la sezione da cui accedere a tutte le funzionalità Sistrix sulle parole chiave è proprio la voce SEO del menu in alto. Per iniziare ad analizzare le specifiche query di ricerca, basta digitare una parola chiave nell’apposito box, e far partire la ricerca. L’analisi non si limita soltanto al panorama italiano: per i siti web che si rivolgono a Paesi stranieri è infatti possibile selezionare la rispettiva bandierina, per diventare competitivi in oltre 30 nazioni differenti.
La ricerca restituirà un’analisi avanzata di parole chiave secondo una pluralità di fattori, tra tutte la concorrenza, il volume di ricerca e l’intento di ricerca. Il volume di ricerca, intuitivamente, restituisce la media annuale del numero di ricerche, per ovviare alla stagionalità di alcune parole e settori, visualizzata da Sistrix in un’apposita colonna (utile, ad esempio, alla costruzione di piani editoriali e contenuti specifici per determinati periodi dell’anno). I volumi di ricerca sono restituiti anche in una panoramica “globale”, per aiutare le aziende internazionali a comprendere quali argomenti vadano maggiormente in ciascun paese, e impostare campagne e contenuti appositi per ciascuna nazionalità.
La concorrenza è quindi visualizzata come una “barra di intensità”, calcolata su una scala da 0 a 100 tenendo in considerazione fino a 15 fonti, dalla quantità di risultati restituiti per quella parola chiave, fino al numero di homepage che si posizionano tra i primi 10 risultati SERP per quelle parole chiave. In questo modo, è possibile farsi un’idea della difficoltà di raggiungere un buon posizionamento organico, ma questo valore è interessante anche per la creazione degli annunci PPC, per i quali Sistrix restituisce anche il prezzo del click medio per la specifica keyword.
Ma la cosa più interessante dell’analisi delle parole chiave di Sistrix è l’intento di ricerca. L’intento di ricerca è l’obiettivo che un utente si pone nel momento in cui digita una determinata query, utilizzando quindi specifiche parole chiave. È strettamente associato all’idea del “funnel” delle vendite, quindi le diverse fasi che un cliente percorre prima di arrivare all’acquisto, o addirittura ai servizi post-vendita, e serve non solo per decidere su quali parole chiave concentrarsi, in base a quelli che sono gli obiettivi del sito o delle specifiche sezioni, ma anche per comprendere che tipo di contenuti generare per quelle parole chiave.
I possibili intenti di ricerca, secondo la definizione di Google, sono “know”, quando un utente cerca informazioni, quindi queste parole chiave possono essere intercettate attraverso contenuti informazionali come manuali, tutorial, glossari e FAQ. Simili alle ricerche “know”, definite anche “ricerche navigazionali”, ci sono quindi le ricerche “website”, ovvero quelle query che riportano direttamente il nome di un brand.
Quindi, le ricerche su Google possono essere “do”, quando gli utenti svolgono una determinata ricerca per arrivare a svolgere una determinata azione, che può essere un acquisto, il download di un’app, in generale l’interazione con un sito o un brand. Infine, Sistrix restituisce anche le ricerche “visit”, ovvero tutte quelle query utili alla SEO locale, che indicano, tanto più su dispositivi mobili, l’intenzione degli utenti di identificare uno specifico luogo nelle vicinanze, o trovare un servizio nei dintorni, intercettando quindi anche le ricerche collegate a Google Maps.
Per facilitare ulteriormente la comprensione degli intenti di ricerca, nel menu a sinistra, nella sezione “Idee per Keyword”, la voce “domande” mostra le domande tipiche svolte su Google che contengono la parola chiave analizzata in partenza. Ma navigando tra le voci del menu a sinistra, si individuano una serie di altre sezioni utili per trovare attivamente nuove parole chiave.
A partire da quelle inserite nella barra di ricerca, si possono individuare le “keyword simili”, ovvero tutte le varianti che si ottengono aggiungendo altre parole a quella indicata inizialmente, le “keyword correlate”, termini di ricerca che sono sinonimi, o hanno una relazione semantica con la parola chiave originale, ed è inoltre possibile scremare quelle più rilevanti attraverso la sezione “keyword environment”, che suggerisce le keyword principali analizzando i primi 10 URL posizionati su Google per la keyword di partenza, ed estrapolando quindi tutte le altre parole chiave per cui queste URL si posizionano.
Ecco i trucchi di Aletur.it su come svolgere un’accurata ricerca di parole chiave per la SEO, su cui costruire poi i piani editoriali, i contenuti del sito e le campagne PPC. Non perdetevi nessun consiglio sulla SEO, restate sintonizzati e non perdetevi nemmeno un aggiornamento!