A cinque mesi dall’annuncio ufficiale del ritiro di Universal Analytics il 1° luglio 2023, che aveva suscitato scontento nei confronti del nuovo GA4, i problemi degli Analytics di Google sembrano ben lontani dal risolversi. È arrivata infatti, nelle ultime ore, anche la stretta del Garante della Privacy Italiano, dopo Francia e Austria, alle società che usano gli analytics di Google.
Garante della Privacy V. Google Analytics: le ragioni della controversia
L’accusa è quella di raccogliere attraverso i cookie dati privati degli utenti (dagli indirizzi IP, a informazioni sul browser e sui dispositivi utilizzati, le lingue implementate, fino a data e ora di accesso alle piattaforme), che vengono poi trasferiti illecitamente negli Stati Uniti. E qui, la controversia è sempre la medesima: il modo in cui vengono trasferiti e trattati i dati sui server americani. Il livello di tutela dei dati personali è infatti molto diverso tra USA ed Europa, dove il Gdpr (Regolamento generale sulla protezione dei dati) disciplina il trattamento delle informazioni sensibili.
Il rischio, afferma il Garante nel suo comunicato stampa ufficiale, è sempre quello che Agenzie di Intelligence statunitensi e Autorità Governative accedano “ai dati personali trasferiti senza le dovute garanzie, rilevando al riguardo che, alla luce delle indicazioni fornite dall’Edpb (Raccomandazione n. 1/2020 del 18 giugno 2021), le misure che integrano gli strumenti di trasferimento adottate da Google non garantiscono, allo stato, un livello adeguato di protezione dei dati personali degli utenti.”
La soluzione di IP-Anonymization garantita al momento da Google, infatti, per il GPI non è sufficiente. Questa, infatti, si limiterebbe ad una pseudoanonimizzazione che “tronca” semplicemente gli ultimi numeri dell’indirizzo IP, un dato che Google, come cita il Garante, potrebbe ricostruire a partire dagli altri di cui è in possesso.
E nemmeno il passaggio da GA3 a GA4 sembra risolvere il problema. Se infatti è vero che la soluzione proposta dal colosso statunitense al blocco del Privacy Shield (il sistema che regolava lo scambio dei dati tra Europa e server americani) è stato proprio il lancio di Google Analytics 4, che non registra né archivia gli indirizzi IP, il Garante sembra pensarla diversamente.
Così, aziende e agenzie hanno ora 90 giorni dal 23 giugno 2022 per trovare una soluzione o un’alternativa a Google Analytics che, al momento, non sembra però nemmeno vagamente delineata. In questo momento, infatti, nemmeno gli esperti dell’Analytics italiani hanno una soluzione: una volta che avremo ulteriori informazioni, vi terremo aggiornati.