Google Penguin 3.0: dobbiamo preoccuparci?

penguin-aggiornamento-3.0

penguin-aggiornamento-3.0In sordina e senza grandi annunci, venerdì 17 ottobre 2014, Google ha avviato il roll-out di Penguin 3.0. A detta dell’azienda di Mountain View, non si tratta di una nuova release, ma di un refresh. Terminologia tecnica a parte, quali conseguenze ha Google Penguin 3.0 sui nostri siti?
Un anno di distanza è passato dall’ultimo aggiornamento di Google Penguin, l’algoritmo lanciato nel 2012. All’epoca, la sua release ha creato non pochi problemi nel mondo del SEO, ma sembra che il refresh appena avviato non avrà un impatto così devastante. Poche notizie ufficiali sono state date in merito a quello che viene ora impropriamente chiamato Penguin 3.0; più calzante potrebbe forse essere Penguin 2.2. Lasciando da parte il nome, l’unica comunicazione ufficiale è arrivata da Pierre Far di Google UK, il 21 ottobre, ben 4 giorni dopo l’avvio del roll out.

L’impatto di Google Penguin 3.0

Dopo questa lunga introduzione, passiamo a parlare di ciò che davvero interessa i SEO e i gestori di siti web. Qual è l’impatto di Google Penguin sui nostri siti internet?
Allora, innanzitutto, puntualizziamo che si tratta di un refresh dell’algoritmo, perciò non sono state inseriti nuovi parametri. Dunque, il roll-out in corso in questi giorni ha il compito di controllare quali siti si sono adeguati alle regole introdotte con l’ultimo aggiornamento di Penguin nel 2013. L’ultima release era concentrata sull’individuazione di back link di bassa qualità e link di spam. I siti internet hanno avuto un anno di tempo per adeguarsi ed eliminare questo tipo di link. Per fare un esempio pratico, dovrebbero risultare colpiti i siti di streaming pirata, ricchi di spam.
Tuttavia, non solo questo tipo di sito a essere interessato dal controllo di Google. Secondo delle ricerche, sono i portali caratterizzati da parole chiave commerciali, quelle che più portano traffico organico. In alcuni settori, come la cartomanzia e le diete dimagranti, nei primi giorni di roll-out, il traffico è sceso dal 50 al 90%. Un altro settore piuttosto colpito è quello dei servizi di chirurgia.
In ogni caso, “vittime” di Penguin sono, soprattutto, i siti farciti di link innaturali, che spingono su directory e forum di bassa qualità. Inoltre, risultano penalizzati i link che abusano di anchor text commerciali. Di conseguenza, risultano penalizzati anche i siti internet vittime della cosiddetta link bombing, tipica del negative SEO; in parole povere, rischiano anche quei siti involontariamente linkati dai portali di spam.

Cosa fare per non essere penalizzati da Google

Dunque, cosa fare per non essere penalizzati dal refresh Google Penguin? Ora è troppo tardi per far qualcosa. Infatti, sono favoriti dall’algoritmo quei siti che si sono adeguati alle regole Penguin al massimo 3 settimane prima l’avvio del roll-out del 17 ottobre. Questi siti stanno già beneficiando della riammissione nelle grazie di Google, ma hanno dovuto aspettare un po’ di tempo. Generalmente, si beneficia dell’adeguamento alle nuove disposizioni solo al momento del successivo aggiornamento dell’algoritmo.

Effetti e limiti di Google Penguin 3.0

Secondo le stime diffuse da Google, il refresh di Penguin interessa meno dell’1% delle ricerche in lingua inglese, mentre per gli altri paesi non esistono ancora dati certi. In Italia, Germania e Francia la percentuale di ricerche e siti colpiti potrebbe essere più alte. In realtà, al momento Penguin 3.0 sembra abbia individuato 1 sito scorretto su 100. Infatti, i portali dedicati alla cartomanzia, alle diete dimagranti o allo streaming pirata sono davvero innumerevoli.
Google ha promesso che farà in modo di lanciare refresh dell’algoritmo con più frequenza. Questa è una cattiva notizia per i SEO? Dipende. Chi opera in maniera corretta e trasparente, facendo un uso ponderato di anchor text e keyword commerciali, evitando back link di bassa qualità, non dovrebbe temere questi refresh di Penguin.

Sei stato colpito da Google Penguin? Contattaci subito, ti aiuteremo a risolvere la penalizzazione.

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